Presa dall'ultima lezione al "Laboratorio di scrittura" Unitre Rivolo
[mod] [del]
Con vera gioia ci ritroviamo, per la seconda volta quest'anno, al nostro incontro. Come ho già detto mi sembravano troppe persone il numero degli iscritti e temevo di non poter dedicare ad ognuno il mio imteressamento e la mia attenzione, cosa che desidero molto in questo mio stare insieme.
Invece non é così, gli arrivi si susseguono intervallati e già questo mi permette di salutare ognuno singolarmente, serve poi a socializzare tra loro con chiacchiere che esulano dalla lezione vera e propria e l'aula risuona di parole gioiose, sorrisi, vociare indistinto se uno volesse seguire tutti i discorsi, non riuscirebbe a capire nulla. Si intuiscono i vari argomenti e chi vuole partecipa al discorso che più gli aggrada.
Appena penso che l'ora sia giusta per iniziare, cerco di ottenere silenzio, non é facile, non bastano due o tre scampanellate con il campanello fornito da Rosy ma poi si acquietano ed io riesco a chiedere cosa hanno potuto tirar fuori dai loro pensieri durante la settimana. Non é perentorio aver rispettato il compito assegnato perchò lo scopo del corso é la libertà assoluta di esprimere il pensiero che si desidera, sia scritto oggi o che ha scritto durante gli anni passati.
Chiedo cosa vogliono leggere e inizio da una parte del tavolo. allunghiamo il tavolo per essere seduti tutti attorno. Si susseguono letture sempre imteressanti (in fondo sono persone dotate di una certa cultura essendo stati nella vita insegnanti o, come me, amanti del bello scrivere e dalle moltecipli letture) ognuno porta il suo vissuto o qualcosa che la realtà del momento ha fatto scaturire. E' sorprendente come, quando da qualcuno ti aspetti un racconto ed invesce esordisce con gei versi. Si discute anche e, come é avvenuto oggi, Rosy ricorda una poesia di Silvy, oggi assente, che l'ha colpita. Con questo voglio dire che nonostante il chiasso, si é tutti attenti uno ad ascoltare cosa ha scritto l'altro precedentemente e mi fermo per continuare a raccontare un'altra volta.
Ecco la poesia di Silvy citata da Rosy
Poi metto le impressioni degli ultimi arrivati sulla prima lezione.
zione di Marina Oddone
Con vera gioia ci ritroviamo, per la seconda volta quest'anno, al nostro incontro. Come ho già detto mi sembravano troppe persone il numero degli iscritti e temevo di non poter dedicare ad ognuno il mio imteressamento e la mia attenzione, cosa che desidero molto in questo mio stare insieme.
Invece non é così, gli arrivi si susseguono intervallati e già questo mi permette di salutare ognuno singolarmente, serve poi a socializzare tra loro con chiacchiere che esulano dalla lezione vera e propria e l'aula risuona di parole gioiose, sorrisi, vociare indistinto se uno volesse seguire tutti i discorsi, non riuscirebbe a capire nulla. Si intuiscono i vari argomenti e chi vuole partecipa al discorso che più gli aggrada.
Appena penso che l'ora sia giusta per iniziare, cerco di ottenere silenzio, non é facile, non bastano due o tre scampanellate con il campanello fornito da Rosy ma poi si acquietano ed io riesco a chiedere cosa hanno potuto tirar fuori dai loro pensieri durante la settimana. Non é perentorio aver rispettato il compito assegnato perchò lo scopo del corso é la libertà assoluta di esprimere il pensiero che si desidera, sia scritto oggi o che ha scritto durante gli anni passati.
Chiedo cosa vogliono leggere e inizio da una parte del tavolo. allunghiamo il tavolo per essere seduti tutti attorno. Si susseguono letture sempre imteressanti (in fondo sono persone dotate di una certa cultura essendo stati nella vita insegnanti o, come me, amanti del bello scrivere e dalle moltecipli letture) ognuno porta il suo vissuto o qualcosa che la realtà del momento ha fatto scaturire. E' sorprendente come, quando da qualcuno ti aspetti un racconto ed invesce esordisce con gei versi. Si discute anche e, come é avvenuto oggi, Rosy ricorda una poesia di Silvy, oggi assente, che l'ha colpita. Con questo voglio dire che nonostante il chiasso, si é tutti attenti uno ad ascoltare cosa ha scritto l'altro precedentemente e mi fermo per continuare a raccontare un'altra volta.
Ecco la poesia di Silvy citata da Rosy
Poi metto le impressioni degli ultimi arrivati sulla prima lezione.
zione di Marina Oddone
Parole
Dove sono le nostre parole?
Le mie,
son colombe che volan via
senza lasciare traccia alcuna
nel cielo del tuo cuore.
Le tue,
son pietre che scagli verso di me
e che io non so scansare
Silvy Anelli
Il commanto di Marina:
Continuerò a pubblicare le impressioni del primo giorno delle nuove arrivate.
Grazie a chi ha avuto la pazienza e la curiosità di capire cosa avviene duranteruna lezione. Un abbracciom a tutti
Maria Mastrocola Dulbecco
VOLTI
Volti sconosciuti,
volti già amici.
Parole che emozionano,
tristezze alla deriva.
Conoscenze segrete
e ricordi lontani.
Compagni di comprensioni,
dove anch'io potrò
unire il mio io
più profondo.
Marina Oddone
Continuerò a pubblicare le impressioni del primo giorno delle nuove arrivate.
Grazie a chi ha avuto la pazienza e la curiosità di capire cosa avviene duranteruna lezione. Un abbracciom a tutti
Maria Mastrocola Dulbecco