domenica 27 maggio 2012

Mie poesie e raccomti

Prima di tutto grazie a chi si sofferma a leggermi e un augurio di buon  Sabato e Buona Domenica.
Per me sono cominciate le vacanze visto cvhe al mio corso ho terminato le lezioni.  Mi piace riproporre tutti i miei scritti e uno per volta ve li riscrivo. Oggi una prima poesia:
LUCI E OMBRE
 
Collina verde
fiore solitario
cielo stellato
mare azzurro
volo di rondini
suono di campana
d’una chiesetta
campestre.
 
            Silenzio sui monti
            meraviglia per gli occhi
            nel profondo mare.
 
Gioco di luci
in acque limpide
e verdognole.
 
            Ruscelli fluttuanti
            che accarezzano
            fondi melmosi
            pietre pulite
 
            chiarezza e ombre
            luci giocose
            e bui inquietanti.
 
                                  Maria Dulbecco
 
 
 
                                                                                     Rivoli 22/07/2011
   Riprendiamo a copiare i foglietti:
 
                         INGEGNO
    Mia nonna amava raccontarmi ciò che lei aveva appreso nella sua vita per insegnarmi ad affrontarla e imparare come superare le difficoltà.
   Soleva raccontarmi che nella notte dei tempi vivevano (in una società tutta agricola e boscaiola) uomini molto alti, dediti al lavoro dei campi e alla cura dei boschi.
   Arrivarono da paesi lontani una nuova razza di individui molto bassi e non erano capaci di svolgere il lavoro del  territorio. Forse volevano anche imparare ma, gli uomini alti, non li hanno accolti molto bene , gelosi del loro sapere   li lasciarono in disparte e davano loro da mangiare qualcosa in misura minima e mal volentieri. Quando si recavano al lavoro, i bassi, rubavano i pani destinati alla mensa degli alti.
   Questo creò molto malcontento così gli alti si riunirono e decisero di legare i pani ai rami più alti degli alberi in modo che i bassi non ci arrivavano e loro potevano trovare intatti i loro pani al ritorno dal lavoro.
  Soddisfatti del loro ingegno, tornavano alla sera e potevano sfamarsi con i  pani messi al sicuro.
   I bassi cominciarono a patire la fame e fu giocoforza inventarsi il modo di sopravvivere. Avevano a disposizione solo rami secchi, bassa vegetazione e ruscelli di acqua.
   Ingegnandosi a loro volta, i bassi, riuscirono a costruirsi una fionda e con le foglie più larghe della vegetazione formavano dei sacchetti che riempivano di acqua e con l’aiuto delle fionde la spruzzavano  verso i pani , li ammorbidivano fino a farli sbriciolare e cadere a terra così da potersi sfamare.
   Gli alti cominciarono a non trovare più i loro pani e capirono che questi bassi, in quanto a ingegno, non erano da mano.
Convennero che avrebbero dovuto scendere a patti con loro e accordarsi sul cibo e sul lavoro. Le due razze trovarono un’intesa e si mescolarono lavorando insieme.
   Da allora convissero insieme alti e bassi dando origine all’uomo attuale di statura un pò meno alta e un pò meno bassa.
   Convivono ora alti e bassi fornendo ognuno il proprio ingegno per il comune progresso e benessere. 
                                                  Maria Mastrocola Dulbecco
 
 
 
 
 
 
 

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