mercoledì 13 marzo 2013

         OLMI   ABBATTUTI  LA  SCORSA  PRIMAVERA

Oggi, guardando con Rinaldo dalla mia finestra, gli ho fatto vedere un prato  dove svettavano sei olmi che in altezza superavano le case di fronte. Ora non ci sono più!
Insieme, abbiamo visto le foto scattate mentre li abbattevano ed é nata questa poesia:




Alberi assenti

Linfa negata nel mistero delle radici,
stroncata dalla mano dell’uomo.

È nel pensiero che si accende il ricordo,
nel frusciare assente del loro esistere,
complessa ramificazione dei giorni,
calati nel segreto delle stagioni.
E’ un pianto la  loro assenza.

Li vedo svettare al cielo, come i miei vent’anni,
nelle ore del silenzio meridiano,
tra il cinguettio dei loro ospiti e lo
stormire di fronde,
quando il pensiero si fa greve.

Poi il ricordo si attenua riproponendo
la nuda strada, ormai priva di vita.

            rinaldo ambrosia














  Come erano!!!

5 commenti:

  1. Maria dolcissima!!! Devi fare i complimenti a Rinaldo da parte mia.
    Un fortissimo abbraccio per te e grazie per i tuoi post che sono sempre bellissimi! Un saluto ai tuoi studenti e alla tue studentesse :D

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  2. Ciao Flox, ho provato ad accedere al tuo blog ma non mi è stato consentito...Fai tu, un grazie per il commento e un abbraccio MaRIA

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  3. che belli erano la natura è importante, se li hanno abbattuti erano forse malati?? un abbraccio cara Maria

    ps.: perchè non togli i caratterini che si fa fatica a leggere?

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  4. Cara fiore, quegli alberi erano sanissimi, sono stati abbattuti su richiesta degli inquilini del palazzi vicini asserendo che c'era troppa ombra e danneggiavano le loro case? E non sono gli unici, il mio vicino aveva piantato un salice nel giardino sottostante, quel salice ha avuto la sfrontatezza di crescere troppo, in 30 aNNI AVEVA RAGGIUNTO IL SECONDO PIANO: STESSA SORTE LO STESSO GIORNO!!!
    Forse perchè avevamo lo stesso amministratore. Non sono servite proteste e telefonate. Non som di quali caratterini parli, quelli di inizio? vedrò di provvedere. Un abbraccio Maria

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  5. Stiamo distruggendo la natura, un vero peccato, bella la poesia di Rinaldo Ambrosia.

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