A ottantadue anni i ricordi fanno parte dei miei pensieri e ripasso testi scritti in passato;
12 luglio
2014
Mio scrivere
giornaliero
Per me scrivere era fonte di
vita. Ogni emozione veniva da me impressa sulla carta. da quando ho avuto la facoltà di impugnare una
penna.
Ho imparato a scrivere con la
matita e avevo a disposizione una gomma per cancellare. Non ho amato questa
gomma e credo posso contare sulle dita di una mano le volte che l’ho adoperata.
Prima di scrivere
imparavo bene cosa avessi dovuto mettere sulla carta e cercavo,
riuscendoci, di non sbagliare. Quel quaderno non mi sarebbe piaciuto con delle
ombre di cancellature.
Passai poi all’inchiostro e
sul banco avevamo dei piccoli calamai dove la bidella passava a versarci
dell’inchiostro dove noi bimbi. di prima elementare, intingevamo le penne attenti
a non spargere macchie nel circostante e in modo speciale sui quaderni.
Prima di portarlo sul rigo di scrittura, con una mossa rapida appoggiavamo la penna
sul bordo del calamaio e strisciandola facevamo in modo che restasse sulla
penna il meno possibile di inchiostro, quello che bastava per scrivere. Ricordo
i miei quaderni, puliti, ordinati senza mai fagli fare le orecchie, quello
spiacevole inconveniente che si formava al bordo di esse.
Scrivere, che conquista!!!
potevo raccontare e cercherò di raccontare nelle prossime pagine…
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