martedì 4 luglio 2017

APPUNTI



 

APPUNTI

 

Le mie storie su San Salvo continuano ricordando tanti personaggi che ho incontrato nella mia vita da bambina e poi adolescente :

-Achille  il portalettere,  la sua umanità. le lacrime nel consegnare posta che  sapeva fonte di cattive notizie quando queste arrivavano dai soldati al fronte durante la seconda guerra mondiale.

-Gerardo che andava a prendere i miei zii alla stazione con la carrozza quando arrivavano da Torino e io ero con loro.

-Mia mamma che andava a “segnare” la dote per una valutazione nei matrimoni.

-I casolani che mi portavano il formaggio di latte misto pecora e mucca perché sapevano mi piaceva. Venivano da mia mamma  che faceva la sarta.

-A tale proposito ricordo le donne del paese che misuravano il filo e portavano alla mamma cento metri che (avevano calcolato) doveva bastare per cucire un vestito.

Da bimba ho assistito a mille diatribe sulla affermazione che quel quantitativo doveva bastare, Questo prima che sul mercato si trovassero le spolette di filo della  Cucirini Cantoni Croatis  dall’emblema dei tre cerchi concentrici.

-Mille altri avvenimenti rimasti nella mia mente e che  si svolgevano in quel piccolo paese fotografato intatto alla mia memoria che viveva nei suoi tre o quattro kilometri quadrati lontano da altri centri non facilmente raggiungibili.

-Il dialetto non  era contaminato e si distingueva dai paesi confinanti lontani almeno dieci chilometri.

 

Ho sintetizzato  ma raccontarli mi emozionano e mi fanno sentire ancora  “sansalvese”

 

                                  Maria Mastrocola Dulbecco

 

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