APPUNTI
Le mie storie su San Salvo continuano ricordando tanti
personaggi che ho incontrato nella mia vita da bambina e poi adolescente :
-Achille il
portalettere, la sua umanità. le lacrime
nel consegnare posta che sapeva fonte di
cattive notizie quando queste arrivavano dai soldati al fronte durante la
seconda guerra mondiale.
-Gerardo che andava a prendere i miei zii alla stazione con
la carrozza quando arrivavano da Torino e io ero con loro.
-Mia mamma che andava a “segnare” la dote per una
valutazione nei matrimoni.
-I casolani che mi portavano il formaggio di latte misto
pecora e mucca perché sapevano mi piaceva. Venivano da mia mamma che faceva la sarta.
-A tale proposito ricordo le donne del paese che misuravano
il filo e portavano alla mamma cento metri che (avevano calcolato) doveva
bastare per cucire un vestito.
Da bimba ho assistito a mille diatribe sulla affermazione
che quel quantitativo doveva bastare, Questo prima che sul mercato si
trovassero le spolette di filo della
Cucirini Cantoni Croatis dall’emblema
dei tre cerchi concentrici.
-Mille altri avvenimenti rimasti nella mia mente e che si svolgevano in quel piccolo paese fotografato
intatto alla mia memoria che viveva nei suoi tre o quattro kilometri quadrati
lontano da altri centri non facilmente raggiungibili.
-Il dialetto non era
contaminato e si distingueva dai paesi confinanti lontani almeno dieci
chilometri.
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