domenica 9 luglio 2017

LA ZIA MARIA

Zia Maria
Strappiamo un altro foglietto?
Quando ero piccola e abitavo in un piccolo paese Abruzzese, San Salvo (Chieti) quasi sempre arrivava la zia Maria da Torino. A lei piaceva lavorare a maglia ma divorava i libri attaccandomi la voglia di leggere. Lei leggeva mentre sferruzzava, il libro appoggiato sulle ginocchia e le mani che intrecciava fili per fare cose meravigliose per noi nipoti e per suo figlio Paolo il mio cugino preferito con il quale giocavo e combinavo marachelle.
Con il passare degli anni e noi diventavamo più grandi, lei fantasticava con noi.
Quanti vestiti di “cadì” abbiamo sognato insieme mentre sferruzzava niki e golfini
. Descriveva i modelli che le sarebbero piaciuti e noi con lei.
Quando arrivava portava sempre un bel guardaroba e prima di tutto i suoi bellissimi cappellini che insieme ad una vestaglia costituivano la mia ammirazione.
Quella vestaglia lunga che io e Paolo indossavamo e giocando alle signore, ci specchiavamo in quel grande specchio dell’armadio di mia mamma.
Un anno portò una stoffa molto bella e mamma, con quella stoffa, le confezionò un vestito bellissimo. Era di una seta stupenda e io raccattai tutti i pezzi avanzati per farne un vestitino alla mia bambola. Lei con Paolo doveva andare al mare a Viareggio…che favola per noi che pensavamo a Viareggio come al posto più bello per una villeggiatura.
Zia Maria, zio Gaetano e Paolo sono ricordi di un arrivo speciale per Natale e per le vacanze estive…
 
La zia Maria è la signora in centro.
Foto scattata da un fotografo ambulante a Torino nel primo dopoguerra con zia Vutalina a sinistra in attesa di trasferirsi negli USA da suo marito.
A destra mia madre Filomena Lucarelli

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