giovedì 15 dicembre 2011

Ceriale


              CERIALE  1989
Ore 6,30
La spiaggia è ancora addormentata, deserta, il mare calmo appena si muove.
Il risveglio non è assordante come le ore che seguiranno.
Le onde lambiscono la sponda pigramente quasi a non voler  disturbare le persone che ancora dormono dietro le finestre socchiuse di fronte a questa massa stupenda di acqua azzurra.
Il furgoncino della stampa preceduto dal rumore di una saracinesca che si alza lascia il suo pacco di giornali.
Un altro furgone arriva a scaricare altri giornali forse riviste, ripartono e nel silenzio assoluto  il rombo di questi motori  sono amplificati al massimo.
Passa una famiglia di quattro persone, forse si godono una passeggiata sul bagnasciuga prima che venga invasa dai bagnanti.
Due pescatori  con le canne in mano  attraversano la passerella per guadagnare il posto migliore sull’isolotto che si trova al fondo ma qualcuno li ha già preceduti. Resteranno tutta la mattina, con le loro attrezzature migliori e le ultime esche comprate al negozio di “Caccia e pesca”  con la speranza di agguantare qualche pesce.
Due cocorite, dentro una gabbia appesa al balcone di fianco iniziano il loro chiacchiericcio, sono variopinti e per un attimo attirano la mia attenzione.
Più tardi è un andirivieni di mariti che vengono a conquistare un posto  sul pezzo di spiaggia libera piantando l’ombrellone e preparando le sdraio per le mogli o anche per loro. Ci si prepara a trascorrere una giornata al sole.
Paolo è sceso giù a portare il cane  poco  più giù nel viale dove in un apposito piccolo ritaglio lungo la ferrovia, anche loro possono fare i loro comodi.
Io vado giù a sedermi su una sdraio che gentilmente la padrona dello stabilimento di sotto mi mette in riva al mare. Passo prima a prendere un caffè e fare due parole con loro.  Ho bisogno di rilassarmi, di dimenticare le preoccupazioni che al lunedì mi attendono in città ed allora mi tuffo nell’acqua perché quello per me è un momento di  serenità, racconto al mare i miei dispiaceri e questi si attenuano a quel liquido tepore e mi infonde un po’ di speranza, mi ricarica per affrontare domani.
Mi porto un libro per avere un contegno visto che sono sola in mezzo a tanta gente che  allegra schiamazza, grida con i bambini, sorridono, si scambiano opinioni sulla giornata  e sui conoscenti assenti.
Non resto molto, non sono serena, scappo sopra tanto dal balcone posso guardare  tutti e  quel mare immenso mi ispira fiducia in quel domani che non ha pietà di me.
                                                   Maria Dulbecco    (due foglietti rotti)


3 commenti:

  1. molto bello qst tuo scritto....
    un caro saluto

    RispondiElimina
  2. non riesco a capire perchè dici che non riescono a passare, hai dato il link giusto? io trovo facile passare da qst blog perchè il tuo commento mi arriva in email e clicco sul nome ed arrivo subito qui: anche Luiss a me ha detto che non è riuscito a commentare mi pare strano perchè io ho lasciato il libero accesso a tutti....come vedi da me commentano anche da altre piattaforme, per logga.me in effetti il discorso per molti è + complicato x' devono farsi un account per accedere e sei la sola che è li, tutti siamo per la maggior parte o qui o su io bloggo !!! un caro saluto. cmq conta pure su di me se hai bisogno per quel che posso e so. bacione

    RispondiElimina
  3. Ciao Maria, ... ti ho scritto più volte... se vuoi posso esportare il tuo blog qui... fammi sapere.
    Io sono qui http://andegraphic.blogspot.com/
    Un abbraccio forte
    ❊..(
    ✿.(,)
    ❊|::::|.☆¸.¤ª“˜¨
    ✿|::::|)/¸.¤ª“˜¨˜“¨
    ❊|::¸.¤ª“˜¨¨˜“¨
    ✿%¤ª“˜¨BUON
    ❊#ª“˜¨ NATALE!

    RispondiElimina