venerdì 9 novembre 2012

   Domani Sabato 10 Ottobre IL SEA di RIVOLI  organizza un incomtro a BOSE

A Bose Enzo Bianchi che molti conoscono, per aver letto i suoi libri,ha fondato una comuhità molto visitata per ritiri di approfndimento sulle realtà della vita.
Arrivano gruppi da tutta Italia e dall'estero.
Sono tra i partecipanti e al mio ritorno vi racconterò.
     Di seguito pubblico le pagine preparate per distribuirle, domani, ai partecipanti:

Enzo Bianchi, priore di Bose


Enzo Bianchi è nato a Castel Boglione (AT) in Monferrato il 3 marzo 1943. Dopo gli studi alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino, alla fine del 1965 si è recato a Bose, una frazione abbandonata del Comune di Magnano sulla Serra di Ivrea, con l’intenzione di dare inizio a una comunità monastica. Raggiunto nel 1968 dai primi fratelli e sorelle, ha scritto la regola della comunità. È a tutt’oggi priore della comunità la quale conta un’ottantina di membri tra fratelli e sorelle di cinque diverse nazionalità ed è presente, oltre che a Bose, anche a Gerusalemme (Israele), Ostuni (BR) e Assisi (PG).
Nel 1983 ha fondato la casa editrice Edizioni Qiqajon che pubblica testi di spiritualità biblica, patristica, liturgica e monastica.  Nel 2000 l’Università degli Studi di Torino gli ha conferito la laurea honoris causa in “Storia della Chiesa”. Nell'agosto 2003 ha fatto parte della delegazione chiamata da papa Giovanni Paolo II e andata a Mosca per portare al Patriarca Alessio II l'icona della Madre di Dio di Kazań. Ha partecipato come "esperto" nominato da papa Benedetto XVI ai Sinodi dei vescovi sulla Parola di Dio (ottobre 2008) e sulla Nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana (ottobre 2012). Nel 2009 ha ricevuto il “Premio Cesare Pavese” e il “Premio Cesare Angelini” per il libro Il pane di ieri .

IL PANA DI IERI    
                                        descrizione del libro

L'angoscia di fronte alla domanda: "che tempo fa?" è certo più forte quando un semplice evento atmosferico può distruggere in pochi minuti un anno di lavoro.
     Allora non è poi così strano vedere il parroco del paese incedere nella tempesta, il piviale viola scosso dal vento, fendere l'aria con l'aspersorio dell'acquasanta e implorare con voce ferma Dio di fermare la grandine: "Per Deum verum, per Deum vivum".
     In un mondo sempre più abitato da suoni nuovi e pervasivi è facile perdere le voci antiche che scandivano lo scorrere del tempo: il canto del gallo all'alba, il rintocco delle campane che annunciava momenti lieti o tristi, il grido dell'acciugaio e il richiamo del venditore ambulante di carta da lettere.
     Suoni quotidiani, destinati a tutti.
     Il cibo, a ben guardare, oltre che un nutrimento necessario è anche qualcosa di cui si deve "aver cura".
     La tavola è luogo di incontro e di festa e la cucina è un mondo in cui si intrecciano natura e cultura.
     Preparare il ragù può diventare allora un momento di meditazione e la bagna càuda un vero e proprio rito in cui gli ingredienti che la compongono rappresentano uno scambio di terre, di genti, di culture.
      A dispetto di ogni localismo (anche culinario) tutti i cibi anche i più nostrani, sono carichi di debiti con l'esterno e con chi, in terre lontane, ha coltivato le materie prime, le ha fatte crescere e le ha raccolte.
Storie ricche di personaggi singolari, di saggezza popolare, di amore per la terra, di riflessioni sulla vita, la morte e la ricchezza della diversità.


Mio commento

     In questo libro Enzo Bianchi ricorda tutti i riti antichi intrisi di fede autentica di riti che nei paesi del Monferrato si celebravano.
     Molti sono comuni a tutti i paesi d’Italia, dal nord al sud,
     Sono storie del tempo che fu pieno di personaggi della sua memoria.
     Sono storie piene di amore per la terra.
     E insieme rappresentano insegnamenti di fede, di amicizia, del vivere insieme,dell’ospitalità.
     Meditazioni  sulla vita, sulla morte, sulla gioia, sulla vecchiaia        e sulla ricchezza della diversità.
     Da leggere tutto ma l’ultimo capitolo è: Contare i giorni
     In questo capitolo vuole insegnare come vivere i giorni della tarda età.  Scherzando e sul serio ricorda che nel Monferrato a questa età si dice.  “L’è ùra d’andé”
     Ha scritto molti altri libri e cpllabora ad importanti giornali italiani e francesi.

                                                Ho pensato di darvi queste poche righe per    conoscere qualcosa                           
                                           del  fondatore   ENZO  BIANCHI  della comunità che andiamo a
                                                visitare.   Buona giornata a tutti

                                                                                  Maria Mastrocola Dulbecco

Aggiungerò, al ritorno, le foto del posto:  Bose è sulla Serra vicino a BIELLA


                   






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