domenica 12 aprile 2015

RICORDI

Ricordi della guerra
Il bombardamento a Cupello
     di Maria Mastrocola Dulbecco
 




Spesso  tra le notizie che il telegiornale ci propone apprendiamo che, in  zone di guerra, sono     stati bombardati civili per errore. Non posso non ricordare di aver vissuto una situazione simile.




    Seconda guerra mondiale  1943.  Dopo il famoso armistizio dell’8 settembre, gli alleati vennero su per la nostra Italia dalla Sicilia, su per la Calabria, Puglie e il primo fronte organizzato dai tedeschi per fermare l’avanzata è stato sul Trigno, al confine con l’Abruzzo, proprio nel mio paese San Salvo. Nell’imminenza dello scontro i tedeschi ci hanno fatto evacuare da San Salvo verso nord. Noi siamo andati a Cupello dove mia madre aveva dei parenti.
  Quello che volevo dire ora è che noi eravamo sfollati a Cupello per non essere sulla linea del fronte, ma da lì si sentivano i cannoneggiamenti e spesso si assisteva a duelli aerei tra i due contendenti.
  Una mattina tutti assistemmo al sorvolamento di due aerei da ricognizione che si abbassavano sul paese e poi rialzandosi si allontanavano.
  Al mattino dopo ci accorgemmo che i tedeschi erano spariti. Nessuno più nelle cucine che erano di fianco a noi, nessuno più nel palazzo dove c’era il comando tedesco e ci era sembrato un buon segno pensando che erano in arrivo gli alleati.
  Ed invece verso le 10 o 11  arrivarono formazioni di bombardieri che avevamo visto passare precedentemente disposti a V.  Questa volta però non erano di passaggio, si abbassarono e bombardarono proprio sopra di noi. Tutti abbiamo trovato un riparo di fortuna; noi in 19 persone sotto un sottoscala che ha resistito alle esplosioni salvando le nostre vite mentre attorno tutto era crollato.
   Era accaduto che gli aerei da ricognizione del giorno precedente avevano fotografato le postazioni tedesche e quindi i loro i bombardieri erano sicuri di colpire quei tedeschi che  avevano capito ed erano fuggiti.  Morirono tutti i civili ignari e fu veramente una strage. Famiglie intere scomparse sotto quei bombardamenti , la mia famiglia,  tutta salva e so di aver raccontato di questi avvenimenti e li trascriverò appena mi imbatterò in quei foglietti.
 Ora volevo solo raccontare cosa vuol dire morire per un errore come spesso  apprendiamo.
                                                                                  Maria Mastrocola Dulbecco


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