IL
RUMORE DEL SILENZIO
Sono a letto. Ormai è
notte alta e da qualche minuto ho spento la luce dell'abatjour dopo aver letto,
come mia abitudine, alcune pagine di un libro da troppo tempo cominciato. Cerco
di rintracciare nella mia mente uno scampolo di pensiero, una chiave che apre
il forziere della mia memoria lasciando uscire qualche ricordo del mio passato
di bambina, e che mi accompagna verso il sonno. Mi piace ricordare,
abbandonandomi nel silenzio tranquillo della notte. Il transitare dalla veglia
al sonno e poi al sogno è scandito dal rumore dei miei pensieri. Ad un tratto
un cigolio dal pavimento: prima mi incuriosisce e sorprende, poi mi allarma.
Perché il cigolio dal pavimento si è spostato alla finestra, e da lì all’armadio,
fino ai piedi del mio letto, trasformandosi in sussulto. Nel buio della stanza,
il letto sembra accogliere oltre al mio corpo, anche quello di una seconda
persona. Sento il mio cuore rimbalzare, come se il suo battito rimbombasse dal
mio petto alla mia testa, e da qui riecheggiasse tra le mura della stanza.
Accendo la luce, spaventata e sorpresa da tanto rumore; come se gocce di paura
mista a curiosità si trasformassero in note di un suono melodioso che via via
diventa più stridulo e continuo. Una sirena squarcia il placido silenzio della
notte. Ritrovo a poco a poco la calma: il cuore riprende la sua regolare
marcia, la sirena (un'ambulanza forse) è ormai solo più una lontana e flebile
eco. Un rumore della notte, o il rumore dei pensieri che rompono il silenzio?
Maria Alessandria
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