UN POETA
Parliamo
di poeti, niente viene per caso, io triestina doc, sposo un piemontese doc e
vengo a Torino. Una anziana zia di mio marito nata nel gennaio del 1900 viene a
trovarci e cosa mi porta come regalo? Due libri di poesie, naturalmente in piemontese.
Uno
si chiama Alfredo Nicola detto Alfredino e l’altro Nino Costa. Questa zia il
Costa l’aveva conosciuto in Famiglia Torinese e apprezzato molto per come
scriveva con amore tutto sulla sua amata Torino.
Nel
1922 ha incominciato a pubblicare qualcosa, era nato nel 1886 e morì nel 1945.
Con tanta pazienza e tanta fatica, ho letto quei libri in dialetto piemontese,
ora, dopo 56 annidi permanenza in questa città, parlo e leggo questo dialetto o
lingua che dir si voglia. Poi facendo il corso di poesia ne ho conosciuti molti
altri, Fernando Pessoa e Vivian Lamarque. Mi piacciono molto!
Uno
che non è famoso è Enzo Aprea, giornalista e inviato speciale RAI, ha girato
tutto il mondo ma a 46 anni per una malattia, gli sono state amputate braccia e
gambe e per raccontare la sua storia ha scritto più di un libro.
La
sua poesia la sento con amore grande ma anche con tanta rabbia. A una domanda
fattagli, come si fa ad avvicinare un handicappato specialmente se è donna lui
rispose, guardarmi, dirmi anche poverino ma pensare che sono sempre un uomo,
con un cervello, una sofferenza e voglio ancora amare ed essere amato. Mi ha
fatto tanta tenerezza.
Marina
Laurenti
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