giovedì 7 febbraio 2013

Messina

Ecco cosa vedevo dal terrazzo delle mie vacanze quest'anno! ! !
Sotto: una serie di piccoli porti, costruiti da grandi massi, servivano da riparo alle centinaia di barche che gli abitanti del posto posseggono e adoperano non più per fare i pescatori ma per la passione personale per la pesca.
   Ci sono ancora  alcuni pescatori che vendono il pescato all'angolo della strada, vicino al mare e parlando con loro  mi hanno detto che il pesce scarseggia nello stretto ed è anche questo il motivo per cui non ci sono molti pescatori di professione. I giovani sono tornati a fare i marinai.  Dicono sono torneti a fare i marinai perchè a sentire i loro racconti, la popolazione del posto (Punta Faro) inizialmente era fatto di marinai imbarcati nei traghetti e nelle navi, poi si era creato una forte propensione alla pesca e il mare dava loro da vivere, poi la scarsità del pesce e il grande lavoro che la pesca richiede, hanno preferito ritornare a fare i marinai imbarcati sui mezzi di trasporto marini.
   Possedere una barca comporta molto lavoro, questa richiede attenzioni speciali, io ho visto rientrare alcuni pescatori e già all'arrivo devono preoccuparsi di ancorare la  barca, pulirla vuotando l'eventuale acqua imbarcata, legarla saldamente ancorandola a riva, togliere il superfluo e dopo questo rito può tornarsene a casa portando il  pesce pescato.
   Ho visto portare a casa un solo pesce! 
   Lo stretto è veramente molto bello, tutto il giorno passano imbarcazionidi ogni tipo, molti continer, petroliere e poi traghetti locali e motoscafi che collegano le varie isole. A gara fanno le navi da crociera e la più bella che ho visto è stata questa.
non sono bastati tre scatti per prenderla tutta. Era ferma al posto e mi sono divertita a vedere alcuni passeggeri che erano sui balconcini e qualcuno stendeva il suo piccolo bucato. Di notte poi queste navi sembrano favole galleggianti, i colori delle luci e la loro forma, fanno sognare.  Normalmente, le navi da crociera,  si fermano al porto di Messina verso le ore 12 e scendono a terra per assistere alle funzioni del campanile del duomo.  E' veramente un bellissimo spettacolo, appena  scattano le 12 un leone che si trova alla sommità, agita la bandiera messinese e rivolto verso la piazza ruggisce per tre volte, ripetendo la cosa a destra e a sinistra, procede poi il gallo che fa sentire i suoi potenti chicchiricchì sempre per tre volte. Ci sono poi le due figure femminili che suonano le campane. Esse ricordano le due eroine messinesi Dina e Clarenza  che durante i vespri siciliani del 1282 suonarono a stormo  le campane per incitare il popoloalla resistenza. Allo stesso istante in un quadro sottostante, la morte agita la falce mentre davanti  le  passano le figure di un bambino, un giovane, un uomo e un vecchio per significare che la morte non guarda l'età.  Poi c'è la Madonna con una lettera ai messinesi e altre figure che fanno  da contorno significando altre cose che non  vi descrivo per non dilungarmi ma  forse ne farò un racconto intero un'altra volta. La piazza è gremita di persone con la faccia rivolta in alto per ammirare questo stupendo campanile alto 65 metri ! ! !
in tutta questa  bellezza, il mio rammarico è stato di non avere Paolo con me. Durante il viaggio  osservando la vegetazione che cambiava di posto in posto  dicevo a Claudia: Vedi papà mi  avrebbe detto il nome di ogni albero e poi aggiungevo, chissà se qualche volta mi ha preso in giro! Ma no, lui veramente si interessava a tutto ed aveva una conoscenza  approfondita di tantissime cose. Mi avrebbe spiegato il perchè della fattura di ogni barca e il perchè uno era fatto in tal modo e l'altro diverso. Ero troppo abituata a chiedergli tutto ciò che non conoscevo sicura di avere una risposta. So che lui era con me !!!
   Vi abbraccio tutti e vi auguro una buona Domenica    Maria


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