venerdì 13 novembre 2015
Abbiamo ancora dei sogni?
ABBIAMO ANCORA DEI SOGNI?
Se, come dice il proverbio, chi dorme non piglia pesci, non è forse più che plausibile dire che chi non dorme non sogna? Ma più che di sogni ad occhi chiusi, proverò ad interrogarmi sui sogni ad occhi aperti. Non certo di quelli cosiddetti campati in aria. No, è dei sogni veri, della capacità di fare progetti che tenterò di parlare.
Se sognare significa progettare, avere uno sguardo rivolto al futuro, questa facoltà non può che essere appannaggio di tutti. Di sicuro in questo campo primeggiano artisti, poeti, architetti..., nonché la nutrita schiera di idealisti, pensatori, filosofi, scienziati, politici. Diceva Lenin, il padre della rivoluzione bolscevica, che bisogna sognare, mentre è di Martin Luter King la famosa frase Io ho un sogno.
Coltivare un ideale di uguaglianza, immaginare un mondo basato su libertà e fratellanza, amore del prossimo e giustizia, è roba di secoli e millenni di storia, a prescindere dal fatto che, chi lo sogna questo mondo possa un giorno farne parte, viverlo in prima persona.
Ma la domanda “abbiamo ancora dei sogni?” ha un significato diverso, perché rivolta ad un gruppo di persone di terza e quarta età.
E allora formuliamola meglio: è ancora possibile avere dei sogni alla nostra non più tenera età? Sogni nei quali essere protagonisti o semplicemente spettatori più o meno attivi?
Avere dei sogni implica necessariamente un atteggiamento propositivo. Negli anni della giovinezza il sogno accompagna quotidianamente ciascun individuo. Continuare a coltivarli ad età avanzata significa non solo rimanere fermamente legati ad una realtà veloce e mutevole, ma proiettarsi decisamente verso il futuro. E' come se uno dicesse :”...è vero, si può morire in qualsiasi momento, oltretutto la fine dei giorni è un dato ineluttabile; ma chi lo dice che non potrò campare per tanti altri ancora? E se così sarà, allora mi piace prefigurarmeli quegli anni.
Se sono un sessantenne, ed ho uno o più nipotini di pochi anni, è più che lecito pensare:”chissà come saranno da grandi? Ci sarò ancora quando andranno alle superiori...., al loro diploma..., alla laurea...? riuscirò a diventare bisnonno?” Oppure: “mi piacerebbe tanto vedere un giorno arrivare la metropolitana a Rivoli centro, e magari riuscire a farci qualche viaggio; e, perché no?, incrociare la linea 2 ed arrivare fino a San Mauro.”
E se di anni se ne hanno ottanta? Ricordo che mio suocero da poco ottantenne diceva :”Mi piacerebbe vivere ancora quattro-cinque anni” E' come dire: progetto a piccole dosi...ho dei sogni a breve scadenza. Poi lui è arrivato a un passo dagli ottantanove.
Sì, i sogni non ci abbandonano mai.....O, forse, è meglio dire che siamo noi che cessiamo di avere sempre dei sogni.
Come dice Shakespeare “Gli uomini sono fatti della stessa sostanza dei sogni.”
Antonio Campione
SOGNO
Sogno, il sogno evanescente,
che è nato dal mio cuore,
e lo fa di desiderio palpitare,
e a lungo sognare,
la speranza che alberga,
e che la vita fa andare.
Sogno, il sogno che è la vita,
una geometria complicata,
un castello di fumo,
un esile pianta sbattuta
dal vento degli eventi,
che vorrebbe ma non può,
perché è solo un sogno,
una speranza, comunque,
e cosi deve rimanere tale,
come una fiamma,
che ci scalda il cuore,
perché è bello sognare,
a volte per dimenticare,
ma soprattutto per ricordare,
la dolcezza che un sogno
ci può donare.
Mara Massaro
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